Lifestyle - 08 giu 2018

In viaggio con Sebach: la Sicilia in cucina

Se nell’ultima puntata abbiamo esplorato la Sardegna, adesso tocca ai concessionari Sebach in Sicilia guidarci in un viaggio in punta di forchetta.

Sicilia! La sua storia antichissima, i monumenti, i siti archeologici e il mare meraviglioso ne fanno una meta turistica tra le più amate in Italia. A tutto il resto ci pensa il cibo. Già, perché se c’è una cosa che non manca in Sicilia è proprio quello: caponate, pane cunzato, panelle...insomma, ad ogni angolo di questa regione corrisponde una particolare delizia culinaria. Come sempre, siamo andati a chiedere aiuto ai concessionari Sebach per la Sicilia per farci dare qualche consiglio sui prodotti e le ricette locali più sfiziose.

Ecco cosa abbiamo scoperto.

Pani ca meusa: hamburger, levati.

Interrogati sulla cucina tipica della loro città, i collaboratori nel nostro concessionario per la provincia di Palermo, Coop.Soc. Castellana hanno avuto una sola risposta: pane con la meusa. Si tratta di vero e proprio street food che consiste in un panino chiamato vastedda, ricoperto di sesamo, e ripieno di milza di vitello. Mitica figura associata a questa “leggerissima” delizia da passeggio è il Meusaro, ovvero colui che vende i panini per strada con una padella molto grande dove tiene caldo lo strutto usato per rosolare la milza. Il top lo si raggiunge richiedendo un panino “maritatu”, dove insieme alla milza viene servito anche del formaggio come la ricotta. Praticamente un cheeseburger.

Cous cous a Trapani

In realtà, i locali lo chiamano Cùscusu e lo mangiano da talmente tanto tempo che è entrato a far parte della tradizione culinaria trapanese nonostante arrivi dal vicino nord-Africa. Il concessionario Sebach per la provincia di Trapani, Oasi s.n.c., ci ha spiegato per bene come funziona la preparazione di questo piatto delizioso, che viene fatto con del brodo a base di pesce rigorosamente pescato fresco al posto della carne tradizionale. Questa non è l’unica differenza tra Cùscusu e cous cous magrebino. Infatti, anche le palline di semola che si usano come base sono molto più grandi in Sicilia. Tanto è amato questo piatto che ogni anno, a San Vito lo Capo, si svolge il cous cous fest.

I gamberi rossi di Mazara del Vallo: Sushi per intenditori.

La fortuna di avere così tanti concessionari in giro per il Paese è che ne sanno davvero tanto sul loro territorio di origine. In questo caso, Autospurgo Pipitone di Mazara del Vallo ci ha parlato del gambero rosso come una delle specialità più popolari dell’area che si estende fino alle isole Egadi, e a tutta la Sicilia, dove viene spesso consumato crudo proprio per la delicatezza della sua polpa.

Il dolce viaggio verso sud

Più si scende, più le specialità si fanno dolci. Nella provincia di Caltanissetta, i nostri compari concessionari di Meco.Gest.srl infatti, consigliano di provare alcuni tra i dolci più buoni di tutta la regione, tra cui i  buccellati e i mostaccioli, magari accompagnandoli con il vino che popola tutto il sud della Sicilia: Ceresuolo di Vittoria e Nero d’Avola in testa. Cambiando provincia, ma non direzione, arriviamo a Modica, che è famosa per tante cose incluso il nostro concessionario Buscema Giovanni Carmelo, ma soprattutto per il cioccolato modicano, forse l’espressione più pura della lavorazione a freddo del cioccolato.

Siracusa per i duri di cuore

Salendo lungo la costa si arriva nella provincia di Siracusa, dove A.Genovese raccomanda di provare un piatto che si chiama Puppetti i muccu, ovvero palline di cuccioli di pesce (mucco) passate nel pan grattato e nel formaggio. Se state già piangendo davanti a un video con dei gattini per togliervi l’immagine dalla mente, sappiate che pare essere estremamente buono.

Finalmente, arancini. Anzi no

Chiudiamo questo giro culinario in Sicilia approdando nella provincia di Messina e riscoprendo un super classico della cucina sicula.  Il nostro concessionario per la zona, Milae Servizi, ci ha molto consigliato di provare gli arancini Messinesi, che si differenziano da quelli tradizionali per la loro forma conica e per il fatto che il ragù non è fatto con la carne trita tradizionale, ma con dei tagli di maiale lasciati cuocere a fuoco lento per tanto tempo. E non chiamatelo arancino: a Messina, come a Palermo, si declina al femminile.