Salute - 02 nov 2017

Come dirne (o cantarne) quattro al cancro.

Il Progetto Giovani dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano si occupa di curare pazienti oncologici adolescenti e di dare loro una voce. E che voce.

ssere un adolescente ha già tutte le sue belle sfide da affrontare: la bellezza dell’asino, la lotta con i genitori, le spesso discutibili scelte stilistiche. Se a tutto questo aggiungiamo una diagnosi oncologica che arriva a interrompere lo slancio che serve a ogni adolescente per esplorare la propria autonomia, otteniamo una collisione di proporzioni epiche. Con precisione, in Italia si contano 800 collisioni di questo tipo all’anno.

E così, nel 2011, è nata una di quelle realtà mediche e umane che fanno tornare la fede nel genere umano. Si tratta del Progetto Giovani della Pediatria Oncologica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che si occupa di pazienti adolescenti malati di tumore. Come lo fa? Pensando a soluzioni terapeutiche che curano la malattia senza dimenticarsi delle domande e delle peculiarità di un momento di passaggio importante come quello dell’adolescenza.

Non solo Chemio.

Infatti, sono pochi i centri che si occupano di questa fascia d’età in modo mirato.Nè carne nè pesce in questo caso non è solo un modo di dire. Troppo giovani per essere curati nei reparti degli adulti,  la maggior parte dei pazienti adolescenti vengono curati nei reparti pediatrici, che sono spesso orientati verso l’accoglienza e la cura dei pazienti più piccoli.

Il Progetto Giovani affronta questo gap con protocolli di cura specialmente disegnati per i ragazzi e che si focalizzano sul supporto psicologico mirato, sulla gestione dei pazienti alla fine del loro percorso di cura, e alle misure di conservazione della fertilità.

Arte, medicina dello spirito

La parola chiave dei percorsi di cura sviluppati dal Progetto Giovani è comunicazione. Le iniziative dedicate ad abbattere il muro che circonda le malattie tumorali danno infatti una voce e una forma alle paure, alle gioie e alle speranze dei pazienti adolescenti.

Un esempio su tutti la canzone “Palle di Natale”, scritta e interpretata dai ragazzi del Progetto il cui video è diventato un fenomeno virale da sei milioni di visualizzazioni. Palle, come le loro teste dopo la chemio, ma anche come la noia di non poter fare tutto quello che si vuole a un’età in cui si vorrebbe e dovrebbe spaccare il mondo. Roba che questo video lo dovrebbero vedere tutti, per legge.

Oppure come “Ri-scatti”, la  mostra fotografica che all’inizio dell’anno ha portato al pubblico 80 meravigliosi ritratti presi dalla vita quotidiana dei giovani pazienti dell’Istituto Nazionale dei Tumori.

Proprio per favorire la comunicazione e l’informazione su questo tema così importante e delicato, il Progetto Giovani ha anche sviluppato una serie di video molto belli che spiegano non solo quali sono le patologie più comuni in questa fascia d’età, ma anche i processi di cura e la filosofia della propria attività.