Sebach presenta il Rapporto di Sostenibilità 2024
“Siamo le scelte che facciamo.”
Inizia così il Rapporto di Sostenibilità relativo all’anno 2024, appena pubblicato da Sebach. Il documento rendiconta il modo in cui la nostra azienda affronta i tre temi ESG - valore generato, responsabilità ambientale, responsabilità sociale.
A partire dal profilo aziendale, la triade ambiente–sociale–governance non resta sulla carta: è analizzata in ogni dettaglio e supportata da dati concreti.
Solo per citare qualche dato sparso: nel 2024 abbiamo riciclato oltre 96 tonnellate di polimeri derivanti da scarti produttivi, reinserendoli nel ciclo e riducendo così l’uso di materie prime vergini. Abbiamo portato a 7 i prodotti Sebach certificati EPD (e vogliamo far crescere ancora questo numero!) a dimostrazione di una trasparenza misurabile lungo tutto il loro ciclo di vita. Come già introdotto nella precedente edizione, Il Rapporto si chiude evidenziando che Sebach è sostenibile in base ai criteri della Tassonomia Europea, il sistema che definisce quali attività economiche possono essere considerate sostenibili.
Sebach è da sempre attenta agli impatti della sua attività, e questo si traduce in azioni tangibili. Nel 2024, ad esempio, abbiamo compensato parte delle 4.976 tonnellate di CO₂eq generate dal servizio acquistando 702 crediti di carbonio certificati, sostenendo così progetti eolici e idroelettrici in Turchia. Allo stesso tempo, la nostra responsabilità sociale si concretizza nel quotidiano: dalla Certificazione UNI/PdR 125:2022 per la Parità di Genere, al terzo anno consecutivo senza infortuni, fino alle 1.576 ore di formazione erogate a dipendenti e concessionari.
Rileggere le bozze, prima di pubblicare questo report, è stato un viaggio dentro scelte che parlano da sole. Scelte che, come sottolinea il nostro Amministratore Delegato Luigi Pupo nella Lettera agli Stakeholder che apre il testo, “hanno richiesto attenzione e impegno, passaggi in più e coraggio; ma sono scelte che ci fanno sentire bene, fieri di averle fatte – fieri del nostro lavoro.”