Letture da bagno - 28 ott 2021

Quando il bagno incontra le sette note, è tutta un’altra musica

La musica, direbbero i grandi compositori classici, è un equilibrio sottile tra emozioni contrastanti capaci di far vibrare l’aria e il nostro cuore. Questo almeno finché gli artisti non hanno iniziato a giocare sulle copertine dei loro dischi con ben altro tipo di equilibrio. E a far vibrare altre parti del corpo.

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The Mamas & the Papas, If You Can Believe Your Eyes and Ears, 1966

Chissà l’illuminazione che hanno vissuto i membri di questo gruppo folk psichedelico statunitense, quando per primi hanno pensato che il bagno di casa avrebbe potuto essere il set giusto nel quale ambientare la copertina del loro debutto.

Il disco ha raggiunto i vertici di tutte le classifiche. Peccato che l’espressione di John Phillips, nella foto, non ne trasmetta l’entusiasmo. Forse era in imbarazzo per le piastrelle.

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Rolling Stones, Beggars Banquet, 1968

Nell’eterna lotta tra Scarafaggi e Pietre Rotolanti noi ci schieriamo, ma come puoi non amare i Rolling Stones? Rock fatto come si deve e un Mick Jagger intoccabile.

La copertina del disco – il bagno di un locale evidentemente poco raccomandabile – non è stata molto gradita dalla casa discografica, che per cercare un’alternativa ha ritardato di mesi l’uscita di uno dei capolavori della band.

Però l’importanza di un bagno è innegabile, e poco dopo la pubblicazione del disco, la copertina è tornata ad essere quella originaria.

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Metallica, Metal up Your Ass, 1983

Sono passati quindici anni e i manager delle case discografiche ancora non hanno capito come funziona. I Metallica sono sporchi, scatenati, e tracciano la strada di un heavy metal macchiato di attitudine punk.

La proposta per il titolo del primo disco, Metal up your Ass, viene prontamente bocciata. Risposta elegante del gruppo: il disco si chiamerà Kill ’Em All, ed entrerà nella storia.

Lezione: come nei “peggiori bagni pubblici” (anche questa è una citazione: sai dirci di chi?), alle volte conviene tapparsi il naso, e “fare lo stesso”.

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F.Y.P., Toilet Kids Break, 1996

Al punk, l’importanza della toilette non è mai sfuggita. I Five Year Plan ne hanno piazzata una, piuttosto stilizzata, sulla copertina di un loro disco.

Una curiosità: in meno di 10 anni di storia, nel gruppo si sono succeduti 20 musicisti. Che fossero poco soddisfatti del servizio?

Second life, Vitalic, 2010

Per il singolo del DJ francese, entriamo nella frenetica, affannata e insospettabile vita di un cubicolo dei bagni di una grande azienda. L’intero video è girato lì dentro.

Un vero e proprio vademecum sui rischi che puoi correre ad usare il bagno sul luogo di lavoro, da abbinare alla nostra guida su come non mandare a rotoli i rapporti in ufficio.

Tattica, Fulminacci, 2021

Non saranno i 15 minuti di fama di warholiana memoria, ma eccoli qui: i nostri classici Top San nel video dell’astro nascente della musica italiana, Fulminacci. Non rubano la scena ai protagonisti del video e alla coreografia – d’altronde, sanno essere riservati – ma la loro figura la fanno.

Spoiler: pronti con il fermo immagine ai minuti 1:10 e 2:55!

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The Who, Who’s next?, 1971

I musicofili più attenti lamenteranno la mancanza, in questo elenco, di una pietra miliare del rock britannico.

A nostra giustificazione, possiamo dire che gli Who un bagno non ce l’avevano nemmeno.